Parco Nazionale dell'Aspromonte

Una rara felce gigante subtropicale
Una geologia unica
Le roveri millenari
La faggeta più a sud d’Europa
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Territorio

Suggestivi paesaggi, sentieri che si affacciano su panorami mozzafiato, un patrimonio geologico internazionale, immense foreste di alberi secolari, rarità floristiche e faunistiche di una biodiversità eccelsa. L’Aspromonte è cuore e passione, bellezza autentica, selvaggia, strettamente legata ad una identità storica immutata.
Questo territorio è una delle aree geologicamente più attive del Mediterraneo, con la conseguente formazione di paesaggi scoscesi, gole e anfratti quasi inestricabili che si inerpicano a poca distanza dal mare fino a 2000 mt.

Le peculiarità geologico-geomorfologiche dell’Aspromonte sono tali da rendere le montagne del Parco Nazionale dell’Aspromonte unica nel panorama geologico e geografico (e non solo per gli aspetti fisici) dell’Europa, tanto da delineare dei veri e propri “paesaggi geologici” che costituiscono singolarmente e/o in un’ottica sistemica “Geositi – Rete di Geositi – Geoparco”.

Infatti, per le sue caratteristiche, il Parco è entrato a far parte della Rete Mondiale dei Geoparchi UNESCO. Questo inserimento è un percorso complesso e articolato che prevede un’azione sinergica di valorizzazione degli aspetti geologici legati alla cultura e naturali del territorio, che si traduce con importati ricadute in termini sociali ed economici nel Geoparco.

Il progetto del Geoparco dell’Aspromonte nasce con l’intento di salvaguardare e valorizzare uno dei più particolari patrimoni geologici del Mediterraneo centrale. Il territorio dell’Aspromonte è caratterizzato da una grande diversità paesaggistica oltre che da peculiarità geo-ambientali e dalla presenza di interessanti realtà storico-culturali radicate in un antico passato influenzato da diverse civiltà. Il paesaggio che ne deriva è unico nel panorama del Mediterraneo centrale.

Il Parco Nazionale d’Aspromonte nasce nel 1989 per la tutela e la salvaguardia ambientale dei territori della sezione aspromontana dell’ex Parco Nazionale della Calabria, esistito fino al 2002.

Il territorio del Parco d’Aspromonte è all’interno della provincia di Reggio Calabria e prende il nome dal Massiccio dell’Aspromonte che significa candido, bianco e risale alle popolazioni greche della costa ionica che ammiravano le candide formazioni montuose del massiccio. Montalto è la cima più alta con i suoi 1955 m.s.l.m. e offre un meraviglioso panorama della Calabria e della costa siciliana. Il territorio del parco presenta inoltre una grande varietà di specie vegetali e animali e gode di particolari condizioni climatiche che favoriscono un ambiente ricco di biodiversità.

Foresta

Nel cuore terragno della Calabria, all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, quella che tutti chiamano Valle Infernale – crocevia di ataviche suggestioni e presidio di straordinaria biodiversità – sembra per la verità più paradiso che inferno. Chi vi approda arriva al cospetto di giganti millenari che paiono raccontare storie d’antan: sono gli esemplari di faggio, abete bianco e rovere che custodiscono i segreti di un fazzoletto quasi inaccessibile, e inedito al grande pubblico, di una regione che non finisce mai di stupire

Situata all’interno della Zona A di Riserva Integrale del Parco Nazionale, la faggeta vetusta di Valle Infernale rappresenta un avamposto meridionale delle faggete appenniniche. È situata nel versante ionico del massiccio di Montalto intorno a 1.500 m s.l.m. nei Comuni di Samo e San Luca, in un luogo storicamente poco accessibile (da esso il toponimo Valle Infernale), che ha risparmiato gli ecosistemi dal subire azioni umane continue soprattutto negli ultimi decenni.

I paesaggi mozzafiato ammirabili da loc. Croce di Dio Sia Lodato e lungo la Fiumara Butramo, sono incorniciati dalla presenza della faggeta, vero e proprio avamposto della resistenza e resilienza della specie in ambiente mediterraneo.

In questo luogo il faggio e tante altre specie di clima temperato hanno trovato un rifugio importante all’epoca dell’ultima glaciazione, differenziando linee genetiche adatte al clima mediterraneo che acquistano un inestimabile valore di fronte al riscaldamento globale, poiché capaci di resistere e rispondere ad ondate di calore e siccità. Localizzata in una zona con il clima estivo più asciutto rispetto ad altre realtà, la faggeta vetusta è caratterizzata da repentini cambiamenti dell’assetto vegetazionale, con mescolanze di specie più termofile quali la rovere meridionale in corrispondenza di versanti leggermente più caldi, oppure con specie pioniere come il pino calabro quando i suoli presenti sono molto sottili.

È proprio in virtù di queste specificità che la questa faggeta rappresenta un unicum, insieme ai suoi esemplari ultrasecolari di faggio, abete bianco e rovere, alla sua particolare composizione e struttura, con la volta arborea interessata da tutti le fasi strutturali del bosco che vanno dalla rinnovazione naturale, alla senescenza con le sue cavità, al legno morto in diversi stadi di decomposizione, sedi di habitat per numerose specie animali e vegetali a rischio di estinzione.

Con la presenza di questo notevole capitale naturale, riconosciuto a livello mondiale, viene ribadito il ruolo dell’Aspromonte quale hotspot di biodiversità e la centralità dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte nei processi di tutela e salvaguardia dei sistemi forestali complessi, in partnership con gli altri Parchi nazionali del Sud Italia a creare una vera e propria “rete” di Foreste vetuste nell’ambito dell’Appennino meridionale italiano.

Biodiversità

Le attuali conoscenze permettono di stimare la flora presente nel territorio del Parco Nazionale dell’Aspromonte in circa 1.500 specie tra fauna e flora.

L’elevata ricchezza floristica dell’Aspromonte è da collegare ad una serie di fattori: uno di questi è la posizione geografica del massiccio aspromontano, posto al centro del Mediterraneo. L’elevata diversità in specie vegetali è legata anche alla eterogeneità ambientale riscontrabile nel territorio del parco.

I corsi d’acqua sono ricchi di vegetazione riparia e lungo le fiumare è possibile ammirare pioppi, salici e ontani e, nelle zone ove l’umidità è pressoché costante durante tutto l’anno, la felce bulbifera gigante, relitto del Terziario, Woodwardia radicans (L.)

A bassa quota regnano gli elementi più caratteristici della macchia mediterranea (ginestra, cisto, leccio, mirto, fillirea, corbezzolo) e boschi di leccio. Esistono nel Parco boschi d’alto fusto di leccio che, per estensione e caratteristiche, rappresentano esempi unici a livello nazionale. Salendo di quota, è possibile imbattersi nella rovere meridionale che si mescola a pinete maestose e, ancora più in alto, al faggio.

Nelle zone più alte sono presenti le faggete, talvolta miste ad abete bianco che, insieme alle altre formazioni calabresi, presenta caratteristiche uniche in termini di capacità di adattamento e di accrescimento, tanto da essere oggetto di numerosi studi, anche a livello internazionale. Le pinete naturali sono presenti essenzialmente nel versante ionico e presentano spesso piante di notevoli dimensioni come i Giganti di Acatti e Afreni di San Luca

La biodiversità floristica del Parco Nazionale d’Aspromonte è accompagnata da una straordinaria ricchezza faunistica. Fra i mammiferi la montagna aspromontana rappresenta habitat ideale per il lupo, la cui presenza oggi è accertata, nonostante per due decenni risultasse scomparso in Aspromonte; sono diffusi il gatto selvatico, abile cacciatore di mammiferi e uccelli, il ghiro, animale notturno molto frequente nelle foreste europee ed anche il piccolo driomio, attualmente presente soltanto in Calabria ed in Friuli. Nel Parco, facilmente si può osservare lo scoiattolo meridionale, particolare per la colorazione nera della pelliccia, anziché marrone o rossa. Tra i mammiferi è possibile avvistare anche la volpe, la faina, la martora, il tasso e la lepre, con due specie (italica ed europea). Nel decennio passato sono stati reintrodotti 75 individui della sottospecie italica di capriolo, riportando in natura una specie assente da questi territori da circa un secolo.

Il parco d’Aspromonte ospita anche rettili, tra cui la vipera, il cervone ed il ramarro occidentale. Importante presenza è quella della testuggine di Hermann, animale antichissimo dalla colorazione giallastra con macchie nere.

Tra gli anfibi, oltre alle specie più comuni, possiamo trovare la salamandra pezzata, la salamandrina dagli occhiali e l’ululone appenninico, inconfondibile per la particolare colorazione ventrale giallo-arancio.

Sono presenti alcuni invertebrati di interesse comunitario come Rosalia alpina e Osmoderma italicum. Tante sono anche le specie di lepidotteri, tra cui la minacciata Parnassius apollo, specie fortemente legata alle aree aperte di alta quota caratterizzate da specie erbacee del genere Sedum. Infine, nei torrenti del Parco si possono osservare le trote mediterranee e i granchi di fiume.

Come arrivare

Il Parco, situato all’estremo sud della penisola, è raggiungibile in auto da Reggio Calabria, uscendo a Gallico e proseguire lungo la SS. 184 per Gambarie. Provenendo da sud tramite l’autostrada A3 è necessario uscire a Bagnara Calabra e proseguire lungo la SS. 112 per Sant’Eufemia d’Aspromonte – Gambarie.

Per meglio visitare il Parco, percorrere la costa jonica o la tirrenica, per dirigersi poi verso l’interno usando come punti di riferimento i 37 comuni del Parco, che aprono la strada alle vallate.

In treno è possibile fare riferimento alle stazioni di Villa S. Giovanni e Reggio Calabria mentre in aereo è possibile considerare l’aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria e l’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme. Infine in autobus esistono collegamenti con la Stazione Centrale dei treni di Reggio Calabria.

 

Per informazioni:

Orari dei treni: www.trenitalia.com

Aeroporti: www.aeroportodellostretto.it e www.sacal.it

Autobus: www.atam-rc.it

Sentieri

L’Aspromonte è ricco di magnifici e suggestivi paesaggi, di sentieri che affiancano panorami vasti e diversi e che permettono di attraversare zone in cui mare e monti appaiono così vicini da sembrare un tutt’uno. Percorrendo i sentieri è possibile attraversare tutto l’Aspromonte ed estendere lo sguardo alle varie bellezze naturali, dalle cascate agli stretti valloni, dai monumenti storici ai piccoli borghi ed ai numerosi agglomerati rocciosi. Chi ama la natura non può non rimanere impressionato dalle immense foreste di alberi secolari e, ancora, dalle rarità faunistiche come il capriolo, che grazie all’Ente Parco d’Aspromonte è ritornato a vivere elusivo nei nostri boschi.

Quella di seguito proposta è una semplice ma affascinante escursione alla scoperta della Valle Infernale, luogo in cui si trova la faggeta vetusta che ha ottenuto il riconoscimento da parte dell’UNESCO. Attorno ad essa tuttavia le possibilità e i punti di interesse sono numerosi e meritano quindi tempo e attenzione. Sul sito del Parco Nazionale è possibile scoprire la rete sentieristica e i principali percorsi proposti, informazioni utili per pianificare per tempo la propria visita a questo territorio selvaggio e ricco di sorprese.

http://www.parconazionaleaspromonte.it/pagina.php?id=40

La selvaggia Valle Infernale

Un percorso tra querce millenarie e i faggi vetusti più a sud d’Europa

Lunghezza 7 km circa

Dislivello circa 200 m

Tempo complessivo circa 2,30 ore

Difficoltà media visto il tracciato comodo e il ridotto dislivello

Descrizione: Spettacolare percorso che si snoda inizialmente attraverso il bosco di Pollia, dove sarà possibile osservare le roveri meridionali vetuste del Parco, tra cui Demetra, che con i suoi circa 1000 anni vanta il titolo di quercia più vecchia del mondo. Entrando nel cuore della faggeta lungo il percorso sarà possibile osservare le peculiari mescolanze, talune tipiche, come quelle con l’abete bianco e con il pino calabro, altre meno usuali rispetto ai canoni e agli schemi scientifici, come con la rovere e, nelle zone più calde, con il leccio. Alla fine della faggeta, ritornando all’interno della pineta, lungo il torrente Ferraina, si giunge al rifugio Canovai, dal quale è possibile fare una escursione alle cascate Forgiarelle.

L’escursione è anche un modo per toccare con mano le dinamiche della vegetazione della faggeta di Valle Infernale, l’ultimo avamposto delle faggete meridionali, ove la specie si è adattata e ha resistito nei millenni agli eventi legati ai cambiamenti climatici.

Attività

Per gli appassionati l’Aspromonte è una montagna da scoprire: lunghe passeggiate (anche in mountain bike), trekking, escursioni sono alcune delle attività praticabili all’interno del Parco.

Oltre la rete ufficiale die sentieri esistono anche percorsi tematici a tappe come il “Sentiero del Brigante” , un suggestivo viaggio a piedi dall’Aspromonte alle Serre, e il “Sentiero dell’Inglese”, un suggestivo cammino in onore di Edward Lear, viaggiatore inglese della metà dell’800 che tra i primi si inoltrò nelle terre del Regno delle Due Sicilie e raccolse i suoi racconti nel “diario di un viaggio a piedi”.

Per gli amanti della bici, tra l’Aspromonte, la Sila, il Pollino e le Serre, la Ciclovia dei Parchi della Calabria offre 545 km di autentica scoperta e nuove esperienze tra paesaggio ed ecosostenibilità. Le ultime tre tappe attraversano l’Aspromonte e sono caratterizzate da punti spesso panoramici da togliere il fiato. Pedalando lungo i sentieri rigogliosi in cui si incontra la natura più selvaggia è possibile visitare dei luoghi davvero speciali e rappresentativi del Parco come il monolite di Pietra Cappa, l’Osservatorio della biodiversità di Gambarie, le cascate di Mundu e Galasia, la Serra dove i soldati piemontesi ferirono Garibaldi fino ad arrivare sul Lungomare Falcomatà a Reggio Calabria.

L’Ente Parco ha istituito la “Rete dei Musei del Parco“. Essa esprime la volontà̀ dell’amministrazione di unire le proprie risorse culturali in un unico progetto che vede affidare al Museo il ruolo di protagonista, quale strumento di sviluppo culturale del territorio e di coesione sociale. L’obiettivo è di comunicare e promuovere il patrimonio culturale in modo congiunto, essendo esso rilevante sotto diversi punti di vista: storico, culturale, artistico, ambientale e produttivo. La rete abbraccia diverse tipologie museali, dal settore artistico a quello naturalistico-scientifico fino all’archeologico. Tale patrimonio è sia il patrimonio materiale su cui si concentra l’azione di salvaguardia e di tutela, sia è il patrimonio ideale e intellettuale che si trova a monte di esso e che costituisce l’entità̀ territoriale come comunità̀.

Inoltre a disposizione dei visitatori, i Centri Visita propongono un percorso reale e affascinante nel mondo della natura, nella storia del territorio e delle genti che vi abitano attraverso pannelli espositivi e filmati. Le strutture offrono la sintesi del patrimonio ambientale e culturale del Parco, attraverso tematizzazioni ispirate alle peculiarità naturalistiche e culturali del suo territorio. Presso i Centri Visita del Parco è inoltre possibile reperire il materiale informativo sull’area protetta e acquistare gadget, guide, mappe e le pubblicazioni del Parco Nazionale dell’Aspromonte.